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Alta Via Amelia

L’Alta Via Amelia si ispira alla romanziera inglese Amelia Edwards che visitò le Dolomiti nel 1872, quando i turisti raramente sfidavano quelle montagne maestose e valli isolate. Il suo libro, Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys, ha fatto conoscere la sorprendente bellezza di questo paesaggio a molti viaggiatori stranieri.

Lo scritto di Amelia mostra come i suoi sentimenti siano stati rinfrancati dalla Natura – gli ‘spiriti montani’ delle Dolomiti. Ha anche scritto sulla gentilezza e l’umanità delle persone che ha incontrato: gli ‘spiriti umani’ delle Dolomiti. Le emozioni destate in noi dal percorrere l‘Alta Via Amelia ci confermano che gli Spiriti delle Dolomiti sono rimasti da allora invariati.

 

Il Percorso Base dell’Alta Via Amelia è composto da 30 tappe; ha una lunghezza totale di oltre 400 km con 10.000 m di salita. In 20 delle tappe prevede delle varianti con vie ferrate più impegnative o vie di interesse storico. Permette anche agli alpinisti esperti e equipaggiati di scalare le 10 vette più alte delle Dolomiti, aggiungendo giornate extra (Estensioni).

L’Alta Via Amelia segue l’itinerario di Amelia da Cortina a Siusi (Seis) attraverso tutti i principali gruppi delle Dolomiti, seguendo sentieri ben segnalati attraverso le vette che Amelia ammirava dalle valli sottostanti. Dato che Amelia ha effettuato tre giri distinti, uno da Cortina e due da Caprile, il percorso è costituito da quattro sezioni che possono essere completate in momenti diversi anche a distanza di tempo.

Alta Via Amelia Link.    Alta Via Amelia Libro

 

150 Anni Celebrazione

In 1872 two forty-year-old English women, Amelia Edwards and Lucy Renshaw, travelled to the Dolomite region of Italy. At the time many of the peaks were unclimbed and few people who lived beyond the valleys had even heard of these dramatic mountains. Before the internal combustion engine was invented, hardly any roads existed and those that did were rudimentary cart tracks. Edwards recorded their pioneering journey in this book, first published in 1873. It became a best-selling travelogue among the wealthy British Victorians and inspired a wave of tourism in the late 19th century which continued into the 20th century as transport links improved.

 

Amelia Edwards wrote meticulous descriptions of the places they visited, affectionate pen-portraits of people they met and amusing accounts of incidents that occurred on their arduous journey by horse-drawn carriage or carts over rough tracks, side-saddle on mules along narrow mountain paths and by foot up and down steeper ground.  They reached places that were rarely visited by strangers, especially foreigners, and her book is an important historical record of life in the Dolomites at the dawn of mountaineering and tourism, illustrated with fine engravings copied from Amelia’s own sketches that she painted to create a visual record of their journey.  It includes the first recorded ascent of the peak Sasso Bianco.